RITCHI-AREAL: Augmented reality installation

RITCHI-AREAL: Augmented reality installation

Se l’augmented reality e l’inflazionatissimo Qr-code stanno ormai entrando nella nostra realtà quotidiana, stratificandosi su qualsiasi superficie (dal manifesto, al giornale, al flacone di shampoo), è anche vero che pochi ne sanno sfruttare a pieno le potenzialità. Molto spesso ci si dimentica che l’innovazione dei sistemi delle realtà aumentate stanno appunto nell’implementare la realtà tangibile, integrandola, potenziandola, ma non estraniandosi del tutto da essa.

Un esempio di buon approccio alle potenzialità dell’augmented reality in relazione al contesto è il progetto di Projektil, un collettivo con base a Zurigo, che ha architettato (è il caso di dirlo) questa installazione proprio con lo scopo di integrare la realtà di un modello fisico in scala 1:200 con strati e strati di informazioni diverse. Così come in una legenda ad ogni colore corrisponde uno strato di informazioni diverse, così qui, attraverso cinque proiettori ed una grafica accattivante quanto semplice e intuitiva, si vanno a sovrapporre al plastico livelli e tracciati di usabilità, urbanizzazione, traffico, illuminazione, vita notturna ecc. direttamente controllati dall’utente attraverso un iPad.

Si tratta dunque di simulazioni che saltano del tutto il piano della progettazione 3D virtuale e coinvolgono ad un livello più diretto ed umano lo sguardo del pubblico (anche quello non addetto ai lavori), rendendo la comunicazione più veloce ed efficiente. Un’installazione che non è arte, bensì un’ applicazione creativa delle nuove tecnologie al design.

Articolo redatto da Francesca Cutini

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