Panique Au Village

Panique Au Village

E’ stato presentato pochi giorni fa, fuori concorso al 62mo Festival di Cannes, Panique Au Village, primo lungometraggio tratto dall’omonima serie televisiva animata ideata da Vincent Patar e Stéphane Aubier. Realizzata interamente in stop-motion, la pellicola – che vede la luce dopo tre anni di lavorazione – mette in scena le surreali avventure di Côboy, Indien e Cheval, pupazzetti in plastica dalle movenze chapliniane, alle prese con 50 milioni di mattoni da gestire…

Immagine anteprima YouTube

Credits:
Camera (color) Jan Vandenbussche;
Editor Anne-Laure Guegan;
Music Dionysos, French Cowboy;
Production Designer Gilles Cuvelier;
Animation Manager Steven de Beul;
Animation Stephane Aubier, Marion Charrier, Zoe Goetgheluck, Florence Henrard, Vincent Patar,
Creation of plastic and resin figures Marion Charrier, Zoe Goetgheluck;
Sound editor Fred Piet;
Sound designer Valene Leroy.

Articolo redatto da Didier Falzone

, , ,

2 Comments For This Post

  1. Francesco Says:

    mhm… non mi sembra interessantissimo. La mia opinione personale è che la tecnica stop-motion abbia ancora molto da offrire (vedi il recente successo di questo video http://www.youtube.com/watch?v=2_HXUhShhmY, o di altri come quelli di Patrick Boivin), sinceramente però ritengo che il meglio lo si possa ottenere da piccole animazioni, o se si mischia ad altre tecniche. Questo Panique Au Village non mi dice molto. Con 3 anni di lavoro avrebbero potuto realizzarlo in animazione e forse sarebbe stato più attraente.
    ciao!

  2. el Says:

    in realtà non credo che la tecnica sia il punto forte di questo prodotto. credo che il valore sia da rintracciare nell’humour, nella costruzione dei personaggi, nella capacità di far sorridere per le sole movenze o per le gag da film muto. dai un’occhiata a questo corto online, ti darà un’idea dell’immaginario in questione… ( http://www.youtube.com/watch?v=Yns_VwUTpmM) Un po’ romantico alla Wallace&Gromit nelle scenografie retrò, un po’ south park nell’animazione “bambinesca”, un po’ sponegebob nel suo porsi al confine tra animazione per infanti e delirio…

Leave a Reply

*