Cristina Diana Seresini

Cristina Diana Seresini

Con grande piacere vi presentiamo oggi il lavoro di Cristina Diana Seresini, Milanese, classe 1973.
Cristina si avvicina alla postproduzione nel 1995, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 2000 fonda Eggs Invaders, uno studio creativo di visual design, soluzioni e regie grafiche. Tra il 2002 e 2005 si affaccia a Londra collaborando con società di animazione come Picasso Pictures.

Attualmente vive a Milano, progetta grafiche e animazioni per film, programmi televisivi e pubblicità. Appena può dirige i suoi cortometraggi animati. Inoltre è docente nel corso di regia multimediale all’Accademia di Belle Arti di Urbino.

Sul suo sito ci sono numerosi esempi assolutamente da vedere, il suo stile ha un sapore vintage, manuale… Le grandi doti artistiche le permettono di mixare vari media, varie tecniche, dall’illustrazione, alla stop motion, dal rotoscoping alla tipografia. Un mix tra video-arte e progettazione commerciale.

Qui sotto potete vedere uno dei suoi progetti personali che tra l’altro ha vinto il Gran Prize Concorso Italia, Castelli Animati Genzano.

Clicca sull’immagine per vedere il video

Credits

A SKY CINEMA production, sottocinque project
Based on the short story “the Audioguide” by TOBY LITT
Screenplay: LIANA DOGNINI
audioguide: MARTINA AMATI (Voice)
girl: LIANA- NRG MODEL
Sound design: PAINE’ CUADRELLI
Editing: GIANANDREA TINTORI
director of photography: ANDREY KULIKOV
art buyer/set design: MAURO SERESINI
styling: ILARIA CHIONNA
post production: FABIO IACULLI, FABIO AZZALIN
produzione: GREEN MOVIE ANIMATION
direction & animation: CRISTINA DIANA SERESINI

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11 Comments For This Post

  1. pensone Says:

    belle tavole

  2. t8 Says:

    Molti incarichi altisonanti non c’é che dire, ho guardato tutti i lavori sul sito e dopo il terzo mi sembrava di vedere sempre la stessa cosa. Una cosa é avere il proprio stile personale un’altra é non muoversi da quello. Sinceramente scansionare 4 scarabocchi su un foglio metterci una musica dietro e giocare con gli effetti non mi sembra un segno di grande capacitá artistica. La video arte é uno scudo usato troppo spesso per coprire lavori noiosi o tecniche giá straviste ed esplorate fino in fondo giá negli anni ’70.
    Che poi commercialmente ancora funzionino é un altro fatto…

  3. johnny pastura Says:

    Caro t8
    Commentare in questo modo uno stile che viene dal cuore, non può che essere la critica di una persona priva di qualsivoglia sensibilità artistica.
    Da come ne parli sicuramente non sei altro che uno smanettone in grado di apprezzare solo l’esagerazione della computer graphics, rimanendo impassibile davanti alla bellezza della semplicità e della genuinità di un lavoro che può andare oltre la macchina.
    Penso che una critica di questo tipo non abbia senso senza una controprova!!!
    Quindi ti invito a farci vedere di cosa sei capace
    in caso contrario taci per sempre!!!

  4. T8 Says:

    Grazie per la risposta gentile Pastura,
    ma temo tu sia andato fuori tema: criticando la mia sensibilitá artistica (questa volta si senza elementi) non hai certo illuminato da un angolazione diversa il lavoro da me criticato. Hai semplicemente provato a coprirmi di cacca sperando in questo modo di sminuire il mio giudizio. Che io sia un dio o uno smanettone (i quali vorrei qui pubblicamente lodare perché danno miliardi di ispirazioni ha chi ha idee ma non mezzi tecnici) non cambia di una sola virgola la mia analisi. Il computer é un pennello il video la tela, quale controprova vai cercando?
    E dimmi se ti mostrassi un mio lavoro e tu ne rimanessi folgorato saresti disposto ad ammettere che Cristina Diana Seresini é un artista mediocre?

  5. johnny pastura Says:

    Inanziutto sono contento della tua lucida risposta,
    non ti sei lasciato andare a facili offese e per questo ho rispetto di te.
    Di contro non rispetto il tuo punto di vista sul concetto di arte,
    dire artista mediocre diviene un pardigma dal momento che da sempre l’uomo ha cercato di elevare alla più alta potenza ogni forma d’arte.
    L’arte non ha prezzo, non ha forma, non ha tempo, indi per cui non è neanche giudicabile.
    L’arte è o non è.
    Come puoi godere alla vista di un quadro di Caravaggio,così puoi restare basito davanti a un’opera di Magritte.
    Il gusto dell’osservatore non determina l’opera d’arte
    L’arte è tale solo se fatta con l’anima
    E solo chi la genera potrà goderne a pieno di tutta la sua bellezza!!!
    Quindi smettiamol di criticare quel che non capiamo
    E’ giusto apprezzare ma ingrato disprezzare.

  6. Rosa Says:

    Bene sono contenta che ci siano ogni tanto degli scambi di opinioni sui nostri articoli.

    Per Johnny:
    L’uomo cerca di elevare sempre ad arte quello che compie, vuoi per manie di protagonismo, vuoi perché è convinto che lo sia, vuoi per leggi di mercato… non sono d’accordo sul “gusto dell’osservatore non determina l’opera d’arte”, l’osservatore insieme a tanti altri osservatori determina il mercato ed il mercato attualmente determina e definisce, purtroppo, quelle che sono o diventeranno delle opere d’arte.
    Gli stessi Caravaggio e Magritte se non avessero trovato dei mecenati (nel primo caso) o dei compratori (nel secondo) oggi sarebbero due emeriti sconosciuti probabilmente, e quelle persone che hanno creduto in loro erano appunto degli osservatori, con dei “gusti” che hanno contagiato altri osservatori con gli stessi “gusti”.
    L’arte o quello che definiamo arte deve essere giudicabile, in maniera positiva o in maniera negativa. E’ necessario riuscire a scindere ciò che è arte (pensiero che è molto soggettivo) da quello che non lo è. Mettiamo in moto il cervello, non prendiamo come oro colato tutto quello che ci viene propinato o spiegato come dato di fatto.

    Gli storici di vecchia scuola definivano l’opera d’arte come “prodotto del fare umano unico ed irripetibile”, attualmente l’unico e l’irripetibile non esistono più, ci cloniamo tutti a vicenda, ognuno di noi è fonte di ispirazione per un altro, come in una catena; poi grazie a tutta questa tecnologia viviamo l’apoteosi della “riproducibilità” dell’opera d’arte o di qualsiasi altra cosa.

    Nel caso di Cristina userei il termine “arte” con attenzione, non voglio sminuire i suoi lavori (altrimenti non sarebbe nemmeno stata pubblicata qui) ma parlerei del suo personale stile, del suo personale modo/tecnica di interpretare e di raccontare i suoi lavori. Stile e tecnica che possono piacere come non piacere.

  7. T8 Says:

    Alla fine siamo arrivati a tentare di definire cosa é l’arte :)

    Volevo solo aggiungere per inciso che il mio “artista mediocre” era a conclusione di una frase condizionale, serviva solo per sottolineare che una maggiore capacitá espressiva di chi critica non lo elegge a sommo giudice. Chi si esprime in qualsiasi forma artistica e lo fa verso un pubblico ne riconosce implicitamente le critiche e deve accettarle non per ‘sportivitá’ ma per coerenza.
    Non vorrei che passasse l’idea che giudichi Cristina un’ artista mediocre, solo non ne apprezzo lo stile, non lo ritengo originale tutto qui.
    Opinabile? Certo, censurabile? no.

  8. andrea toscano Says:

    Complimenti Cristina! una tra i pochi designers in grado di valorizzare le idee,molte volte anche quando sono mediocri,la sfida più difficile.

  9. mark Says:

    Ho lavorato con Cristina, garantisco che il suo talento è indiscutibile.
    Un grosso bacio.

  10. nocive Says:

    Bello! molto bello questo lavoro….
    ma perche state tatnto a fare i professori a criticare ma dobbiamo sostenerci l’un l’altro…
    T8 vorrei proprio vedere di ke sei capace per criticare tanto questa brava ragazza….
    cmq buon lavoro a tutti!

  11. Dario Capizzi Says:

    Io devo invece dire che il tutto risulta molto ben fatto e coinvolgente, non sono d’accordo su chi dice che sia banale o anni 70, l’arte non ha età e non è mai scontata.

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