Gianfranco Sgura – Intervista

Gianfranco Sgura – Intervista

Signore e signori oggi vi presentiamo l’intervista fatta a Gianfranco Sgura, computer graphics artist, che ha recentemente fondato un proprio studio The-Shift.
Gianfranco ha recentemente vinto con Emiliano Colantoni (ThE-ShiFT), Marco Stellabotte (SdiRRu) e David Bonelli (davidbonelli), un importante contest internazionale organizzato da CGSociety, creando un fantastico trailer su un plot di fantascienza, “EON”.

eon.jpg

Puoi dirci qualcosa su di te ? Chi sei? Cosa Fai? Qual’è il tuo lavoro?

Ho 33 anni, di cui gli ultimi 8 passati lavorando fra Roma Milano e Pescara. Dopo questo periodo ho deciso insieme a 3 cari colleghi, Emiliano Colantoni, Marco e Silvia Stellabotte, di fondare uno studio tutto nostro: THE SHIFT. Abbiamo aperto lo scorso marzo, e speriamo con tutto il cuore di riuscire a crescere!
Mi sono sempre occupato di CGI e compositing a 360 gradi, con qualche preferenza per gli aspetti tecnici.
Dall’anno scorso sono docente allo IED di Milano, dove mi occupo di illuminazione, rendering e compositing in Softimage|XSI.

Quando hai deciso di voler fare questo lavoro?

10 anni fa. Sono sempre stato attirato dal disegno e dagli effetti speciali e l’animazione, ma avevo completamente sbagliato gli studi e mi trovavo a fare (per situazioni di ripiego) un lavoro totalmente opposto: l’ agente di commercio.
Un giorno mi trovavo ad una fiera per professionisti dell’immagine e passai vicino ad uno stand con postazioni Maya, Softimage ecc.. Ricordo che rimasi talmente colpito da quello che vedevo sui monitor (roba che allora non avevo mai visto) che andai via da quel posto dicendo: questo e’ assolutamente il lavoro che voglio fare!

Da cosa sei o sei stato ispirato nei tuoi lavori? (siti, artisti ecc..) oppure, chi sono le persone che hanno maggiormente influenzato la tua visione artistica?

Mah…di cose che ti stimolano ce ne sono tante e ovunque. Internet ne e’ pieno e non solo. Il problema casomai è se sono abbastanza aperto, curioso… Cosa c’e’ oggi che voglio approfondire/sperimentare?
Un grossissimo stimolo lo prendo proprio dal lavoro degli altri, nel nostro campo ed anche in altri! Una persona che mi sprona continuamente a migliorarmi e che sicuramente mi ha influenzato molto e’ lo stesso Emiliano, con cui fortunatamente ho un rapporto di reciproca stima e comprensione Il che ci permette di compensarci in molte cose.

Come è stato il tuo percorso di formazione?

A parte quello che ho potuto imparare a scuola e all’università sul disegno tecnico, direi che tutta la mia formazione e’ da autodidatta. Io ho iniziato su Softimage|3D studiandolo notte e giorno per un anno. Quindi cominciò una collaborazione con Videa Broadcast (ora VFX), e poi Microweb, My-TV, Le Balene, Casta Diva Pictures, Lotus Productions…Tutto fatto sempre con la massima passione. All’inizio le cose che mi venivano commissionate erano per lo più grafica per clip istituzionali, poi gradualmente sono arrivate cose sempre più accattivanti, come effetti visuali per Film e la grafica per Il Divertinglese, TSI…

Quali strumenti, softwares usi?

I miei strumenti preferiti sono Softimage|XSI e Shake, di cui adoro indiscutibilmente il flusso di lavoro. After Effects mi è servito spesso, ma non ne conosco bene le funzionalità 3D. Superfluo citare Photoshop.
Comunque nella CGI i plugins e gli avanzamenti tecnici sono talmente tanti, che la sola cosa importante da sapere è il meccanismo, il perchè una cosa va fatta in un modo. Non puoi stare dietro a tutto. Impazzisci.

Quali sono gli step, dalla richiesta del cliente fino alla realizzazione finale, che abitualmente percorri?

Questa e’ una domanda a risposta variabile. Bisogna capire di che tipo di lavoro stiamo parlando: se la creazione di effetti per film, o di un Graphic Package. O altro ancora. Nel primo caso spulciamo la sceneggiatura per individuare gli effetti. Poi storibordiamo le scene da effettare per capire meglio cosa vedremo, come usare la camera. Se serve pre-visualizziamo in 3D. Poi si gira e quindi c’è la supervisione sul set, in cui registriamo tutti i dati possibili e ci accertiamo che tutto sia ripreso al meglio per ottenere l’effetto. poi si passa alla post: in base al montaggio si scelgono le clips da effettare e le lunghezze delle lavorazioni e si passa alla vera e propria lavorazione delle sequenze.
Quando ci viene richiesto invece di creare una sigla, un bumper, un opener ecc. può succedere che ci vengano date delle direttive ben precise da un un graphic designer o da un art director, In tal caso prima storibordiamo sulla base del concept e poi passiamo all’animazione. Altre volte siamo noi stessi a presentare delle idee al cliente (GEO se mi leggi, perchè sei andata via ?!?). E ottenuta l’approvazione facciamo il resto.
In ogni caso direi che le parti piu’ importanti del lavoro sono la ricerca e la progettazione. Più si è precisi in queste fasi e prima si arriva al traguardo. Il work in progress puo’ essere molto pericoloso!

Di quale tuo progetto sei più orgoglioso? Perche?

Si tratta di tre progetti, li metto in lista ma contano uguale tutti e tre!
Il mio primo spot pubblicitario, fatto a Brindisi con un carissimo amico: Fabrizio DeGiuseppe. Furono 3 mesi di puro divertimento e voglia di imparare a stipendio zero, ma alla fine fummo scelti nella short list di Premio Immagine 1999!
Marcinelle: un film per la tv a cui ho lavorato nel 2003 in cui mi sono divertito come un matto ed ho imparato un sacco di cose in altri 3 mesi (pagati stavolta).
Il trailer di EON, un concorso su CGTalk a cui ho partecipato tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 insieme ad Emiliano, Marco Stellabotte e David Bonelli all’audio. una sfida assurda, ma che ci ha prima di tutto ricordato le nostre passioni in un periodo di blocco creativo, e che ci ha fatto capire che da soli potevamo fare molto. La decisione di aprire lo studio e’ nata proprio durante questa lavorazione.

Quante ore lavori al giorno?

: ) Dopo dieci anni in cui mi sono quasi beccato un esaurimento nervoso (scherzo ma non molto) cerco di limitare il danno alle 8 ore giornaliere, quando posso. La cosa importante che ho capito è che si lavora per vivere, ma se per lavorare non hai piu’ il tempo di vivere, mi sa che devi farti un paio di domande! Gli affetti sono importanti anche più del lavoro, e non possono essere assolutamente trascurati!
Certo, quando devi consegnare un lavoro e sei in ritardo torni a fare 14 ore, con picchi di 16…quando non scappano le famose “nottate”…

Lavori da solo o in team?

In team, assolutamente! A meno che non si tratti di cose veramente piccole e semplici. Ma se vuoi fare cose più impegnative, di alta qualità e con impatto visivo maggiore devi per forza dividere i compiti, altrimenti la qualità i tempi, e l’operatore stesso ne soffrono.
Una cosa molto importante anzi, è proprio imparare a fermarsi e lasciare spazio ai colleghi: cercare di fare tutto da soli e’ controproducente per un sacco di ragioni, e crea anche attriti e demotivazioni.

In quali aspetti del tuo lavoro pensi di avere maggiori margini di miglioramento e in quali pensi di aver raggiunto una maturità completa?

Sicuramente posso migliorare moltissimo nell’ambito dello scripting, che poi ultimamente e’ quello che mi affascina di più.
Come ho già detto mi ritengo un “jack of all trades, master of nothing” quindi sicuramente ho ampi margini di apprendimento in moltissime aree del mio lavoro. E poi ogni aspetto del lavoro non può MAI essere considerato saturo da questo punto di vista. Almeno dal punto di vista tecnico. Perchè ci sono sempre avanzamenti e in un modo o nell’altro devi cercare di stargli appresso. Comunque spero, dopo questo tempo, di essermi fatto finalmente il cosiddetto “occhio”: capire se una composizione funziona o no, se la tempistica di un’animazione è ok o meno, di cos’altro ha bisogno un effetto per funzionare bene, ecc.
Anche se a me succede sempre di chiedere pareri per ogni cosa che faccio, anche perchè dopo qualche ora che stai lavorando su qualcosa rischi di perdere l’ obbiettività.

Qualche consiglio per un aspirante motiongrapher che volesse lavorare con mezzi digitali?

Impara bene le tecniche, le metodologie: conoscere a menadito lo strumento non e’ importante, non quanto il sapere perchè fai una cosa. Cerca di imparare a progettare le cose prima di aprire un programma qualsiasi. Studia, leggi riviste, guardati bene i video degli altri. Se sai disegnare non lasciare mai la matita. Ma soprattutto: comprati una bella sedia comoda, che sto lavoro non e’ facile come sembra ;D

Hai mai pensato di lavorare fuori dall’Italia?

Un sacco di volte, e precisamente a Londra, o magari a Parigi, ma un sacco di volte ci ho anche ripensato! A parte il fatto che ho una bambina qui a Pescara e che non ho intenzione di andar via per lavoro. Ma poi, perchè per fare questo lavoro dobbiamo andare tutti all’estero? Secondo me ci si puo’ riuscire a star bene qua: il mercato c’è, la gente brava pure. E poi, lavorare per sei mesi solo su un aspetto di un effetto cinematografico potrà essere bello ma sono sicuro che la cosa abbia altri aspetti negativi.
Giorni fa poi leggevo un articolo che parlava della pressione che subiscono i cgi artists che lavorano in grosse facilities negli Stati Uniti: la richiesta sempre maggiore di enormi quantità di effetti in tempi sempre piu’ stretti, sta portando ad alcuni di loro uno stress tale da scegliere addirittura di cambiare carriera!

A cosa stai lavorando ultimamente?

Hanno affidato a THE SHIFT la creazione di un promo per un film, e gli effetti per un altro: sono i nostri lavori più grossi fino ad ora. Del primo stiamo aspettando l’editing del girato per iniziare la lavorazione degli effetti. Per il secondo abbiamo superato la fase storyboarding e breakdown degli effetti. Saro’ sul set in Argentina per la supervisione tra giugno e luglio.

Un motto o una citazione che ami particolarmente dire?

Tyler Durden: “Sticking feathers up your butt does not make you a chicken”. da Fight Club…

L’audio in una motiongraphics fa il 50% dell’impatto emozionale, tu come ti comporti con la colonna sonora?

Animare senza una traccia audio non solo è difficile, ma spesso anche inutile perche’ ovviamente rischi di dover cambiare tutto appena ti danno l’audio! Spesso mi e’ capitato di non disporre di una traccia ad hoc e quindi di usare una base o un loop rubati da un pezzo, così che il musicista riuscisse a capire bene il mood, e a comporre in perfetto accordo con il video. Naturalmente le battute DOVEVANO rimanere le stesse.

Cosa fai nel tempo libero?

I fine settimana sto con mia figlia, ne approfitto per guardarmi due cartoni animati (hehehhe) e cerco di dedicare tutto il tempo che posso a Simonetta, che ringrazio per l’infinita pazienza che ha con me. Per il resto provo ad andare a correre, a volte leggo, mi piace fare escursioni nei paesi dell’ interland abruzzese: si mangia benissimo e la natura è spettacolare!

Commenti finali?

Un grazie megagalattico allo staff di Motiongraphics.it, per l’onore che ho avuto ricevendo questa intervista, ma specialmente per la loro pazienza nel tollerare la mia incredibile lentezza nel rispondere!!!
E un immenso buona fortuna di cuore a tutta la gente che fa sto lavoro in Italia e all’estero!

——————–

E adesso il reel di The-Shift (clicca sull’immagine)

sgura_reel.jpg

12 Comments For This Post

  1. Pixel Says:

    pensavo fossero meno gli italiani che spaccano e invece… Gianfranco Sgura spacca tutto! EON è allucinante!!!!!!

  2. geo Says:

    Ciao Gianfranco
    me ne sono andata ma sono sempre presente ..lo sai ;)
    Complimenti per EON !
    Penso che l’integrazione tra video e CG è ottima soprattutto perchè è risolta con stile attraverso una color correction davvero azzeccata e coerente con il tema SCI-FI (l’arte digitale del “trompe-l’œil” o del “tirare ‘a frecà”-in pescarese).

    Come dicono a Roma “Spigne!”

    PS.Avete già pensato di fare un mini “making of” di EON ? Sarebbe molto utile mostrare il percorso di progettazione , sviluppo e realizzazione…
    Secondo me è una bella possibilità per dare delle dritte a ragazzi che (già come voi) si stanno formando da soli e immaginano che i bei lavori si possano fare solo all’estero e non in una stanza con 3-4 amici. Che ne dite?

  3. Brugno Says:

    Complimenti a Gianfranco, l’idea del making of mi sembra troppo utile apprezzerebbero tutti! EON è stupendo e anche li altri lavori…

    Rispetto alla ragazza di FOx Gianfranco lo vedo molto piu “artista” che “commerciale” almeno dalle sue parole…

    ciao a tutti!

  4. Geo Says:

    @Brugno

    EON non nasce con un committente, ma è un progetto per un concorso dove lo sviluppo creativo è personale ecco perchè questo lavoro è più “artistico”.

    Se per “commerciale” intendi chi per professione VENDE il suo knowhow allora, come puoi vedere dal reel e leggere nella sua intervista, Gianfranco è prima di tutto un professionista (un commerciale come dici tu) che poi si è ritagliato uno spazio per la sua creatività.

    Credo che professionalità e estro artisico possono convivere nella stessa persona e non out-out.

  5. Milk-..-Man Says:

    Complimenti Gianfra!!! e speriamo che da questa piccola Pescara riusciamo a combinare qualcosa di buono ;D

    P.S. per il making of non c’è problema a breve lo potrete vedere.

    Ciao

    MILKO

  6. Gianfranco Says:

    Ciao ragazzi, e grazie mille per i complimenti!
    Per quanto riguarda la faccenda artista/commerciale, vorrei dire la mia: come diceva Florencia nella sua intervista, nel fare un “Lavoro” da grafico, devi per forza di cose attenerti a dei parametri, e quindi non sei libero come un artista. Tuttavia se non hai una vena artistica magari riesci a tenere insieme i parametri di cui sopra, ma non e’ detto che fai una cosa bella! (non e’ detto comunque)
    Allo stesso modo puoi anche essere un artista, ma magari come professionista non sei affidabile…
    I miei 2 cent…

    E come dice Milkman il making of e’ in forno ;)

  7. Federico Surace Says:

    Complimentissimi!! in bocca al lupo per tutto!

  8. andrea P Says:

    WEEEE!!!! Complimentoni Gianfranco!!!
    in bocca a lupo!!

    andate avanti così, siete dei grandi!!!
    non avete nulla da invidiare.

    ciao

  9. dir Says:

    Mitico Franco! Mi è piaciuta molto l’intervista, da cui si evince la grande modestia che ti contraddistingue. Ho visto EON, su segnalazione di Emiliano, e sono rimasto sbigottito. A quando la vostra partecipazione al FFF? Un saluto da Bologna e, mi raccomando, continuate così.

  10. Angelo Says:

    GRANDE Gianfra!

    I complimenti sono giá superflui. Non sono un tecnico, non capisco nulla di motiongraphics e compagnia bella…….ricordo due ragazzi che durante la scuola media giocavano a imitare Michael Knight con la sua supercar (CON OVERBOOST incluso) e che simulavano il videogioco delle olimpiadi. Per non dire l’esaltazione della scena “CONTAATTOOOOOO” di “Predator”….

    Ma cosa sono tutti questi motti in inglese ??????

    IL MIO MOTTO: “Ce s’ dic’?……..ca l sard s mangn’ l’alic” tratto dal “La Capagira”.

    Un abbraccio forte da un brindisino a Madrid.

    Ci vediamo a Monticelli.

  11. bombadillo Says:

    Brava gente continuate a smostrare.

    Da Roma si tifa per voi.

  12. Milk-..-Man Says:

    Ragazzi il making of è pronto lo trovate qui.

    http://features.cgsociety.org/story_custom.php?story_id=4132&page=1

    Enjoy!!! ;D

2 Trackbacks For This Post

  1. THE SHIFT - Inspection - Motiongraphics.it - Grafica in movimento, Motion Graphics, Motion Design, Animazione e Tutorial Says:

    [...] SHIFT ha il volto di quattro giovani, Emiliano Colantoni, Gianfranco Sgura (intervistato da motiongraphics.it l’anno scorso), Marco e Silvia Stellabotte, età media 29 anni, con una [...]

  2. THE SHIFT - Inspection | Motiongraphics.it - Grafica in movimento, Motion Graphics, Motion Design, Animazione e Tutorial Says:

    [...] SHIFT ha il volto di quattro giovani, Emiliano Colantoni, Gianfranco Sgura (intervistato da motiongraphics.it l’anno scorso), Marco e Silvia Stellabotte, età media 29 anni, con una [...]

Leave a Reply

*